L’impatto del coronavirus è stato negativo per le aziende fashion, lifestyle e anche su quelle di servizi B2B, ma la maggior parte ha raggiunto nuovi clienti attraverso l’e-commerce
L’emergenza sanitaria ha avuto un impatto negativo sulle vendite dei settori fashion & lifestyle: secondo Netcomm l’88% delle aziende ha registrato un calo di fatturato, ma allo stesso tempo la crisi sanitaria ha avvicinato nuovi consumatori all’eCommerce, come testimonia il 77% delle aziende che dichiara di aver acquisito nuovi clienti. La crescita a tripla cifra dell’eCommerce di queste settimane, ha messo le aziende di fronte all’evidenza che il digitale non è più solo un’opzione, ma una strategia chiave per lo sviluppo del proprio business”.
Il commercio digitale sta dimostrando di essere non più solo un accessorio, ma un servizio fondamentale per le imprese e i cittadini, l’81% delle aziende fashion & lifestyle il canale digitale ha rappresentato un valido supporto nella gestione dell’emergenza.
FASE 2. Per questo, è il momento di pensare alla fase 2.
Dopo la riapertura dei siti di produzione e dei punti vendita e dopo che le persone potranno tornare a circolare liberamente, sarà ancora necessario continuare a prendere alcune precauzioni. A quel punto, il ruolo del commercio online sarà ancora più importante: molti preferiranno acquistare un capo di abbigliamento online, piuttosto che impiegare lungo tempo in fila o provare nei camerini gli stessi abiti magari appena indossati da altri!
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